Ecco, ogni anno la stessa storia, ci casco sempre!
A fine maggio, quando finiscono i corsi di ricamo e si avvicina anche la fine della scuola, accolgo con entusiasmo l’avvicinarsi della stagione estiva, pregustando la fine della schiavitù dalla sveglia e i ritmi più rilassati, pianificando un buon numero di lavori di ricamo che avrei sicuramente portato a termine, grazie ai minori impegni e al maggior tempo libero.
E invece, dimentico sempre una cosa.
Che io, d’estate, mi spengo.
E non sto esagerando. Con il caldo e con l’afa perdo tutta l’energia, mi si rallenta il cervello, mi si scombinano i cicli di sonno/veglia e mi ritrovo a fare la siesta sul divano al pomeriggio, vinta da un irresistibile torpore.
Sopravvivo di giorno in giorno, in attesa del successivo temporale, in una specie di letargo estivo.
E tutti i miei buoni propositi svaniscono, è il caso di dirlo, come neve al sole 😉
Per cui, fino ad oggi, non ho combinato granchè, anche se:
– ho finalmente finito la seconda tendina con gli iris per lo studio di mio marito, il che è un bene, perchè, ammettiamolo, una tendina sola, alla finestra, non ci fa una gran figura 😀
In più, ho imparato una bella lezione: non iniziare un lavoro tutto a cordoncino e a punto pieno se lo si vuole finire in poco tempo 😉
– ho lavorato tanto a maglia, perchè, anche se rallentata, non riesco a stare proprio con le mani in mano, e allora scialletti per la figlia e per le amiche e copertine per i prematuri sono stati la mia salvezza.
Per fortuna, anche le ondate di caldo prima o poi finiscono, e i temporali di agosto (come li adoro!) hanno riportato le temperature a livelli – per me – più sopportabili.
L’effetto positivo è stato immediato 🙂