In mezzo al soggiorno ci sono due cavalletti.
Sui due cavalletti c’è un telaio, coperto da un telo di cotone.
Sul telaio, in silenziosa attesa, c’è il mio bouquet del ricamo giapponese da finire.
La voglia di sedermi lì è tanta, ma…
…ma devo curare per qualche giorno le mie mani, altrimenti lavorare con la seta piatta sarà un incubo.
…ma ho un lavoro da finire che speravo di finire prima del corso di ricamo giapponese ma così non è stato, ovvero l’iniziale con la tecnica del ricamo in oro.
E allora, per una volta, ho deciso di finire il lavoro incompiuto, così da avvicinarmi poi al ricamo giapponese con la coscienza pulita 🙂
Oltre alla soddisfazione di aver fatto la cosa giusta, mi sono anche resa conto che l’attesa stessa è diventata fonte di piacere, perchè mi sto pregustando il momento in cui, libera da altri impegni, potrò dedicarmi con la giusta attenzione al mio bouquet di fiori.
L’iniziale è a buon punto: la parte inferiore è finita, e devo completare la parte superiore.
Oggi, dopo aver litigato con la piattina (è ufficiale, la odio!) e aver stabilito, al terzo tentativo, che così poteva andare bene (anche se non è proprio vero), mi sono concessa una pausa caffè.
E ho ripreso poi con la canutiglia liscia, con maggiore facilità. Ora mi mancano le perline e le paillettes e poi sarà finita 🙂