Prosegue il mio diario settimanale ricamato (per chi non sapesse cosa sto facendo e perché, qui c’è la spiegazione).
La settimana è trascorsa velocemente, indaffarata tra svuotamenti e spostamenti di mobili e giardinaggio con potature inderogabili, cercando nel contempo di barcamenarmi e di riuscire a trascorrere sia qualche ora al computer per lavorare che qualche ora a disegnare e ricamare per delle campionature di ricamo Hedebo.
Per fortuna la fase 5 del ricamo giapponese è finita, ed è parcheggiata in attesa dell’ok della maestra.
Sul quadratino della settimana, quindi, è spuntato un pezzettino di quasi-ricamo Hedebo. Il “quasi” è dovuto al fatto che non ho preparato nessun buco su cui eseguire il ricamo, ma ho lavorato sopra alla stoffa, agganciandomi ad essa solo ai due lati e sulle punte delle piramidi per trattenere il ricamo in posizione ed evitare che si sollevi e si rovini.
E’ stato comunque un modo divertente per riprendere la mano in una tecnica che, per un motivo o per l’altro, ho trascurato per un po’.