Oggi ho completato il primo dei poemi stagionali, l’autunno, dopo più di 100 ore di lavoro. Il totale sembra enorme (e per certi versi lo è) ma, ad onor del vero, bisogna anche farci un po’ la tara, visto che non sto lavorando a cottimo ma mi prendo tutto il tempo necessario per ricamare come dico io.
Ovvero, cerco di metterci la precisione e l’attenzione che ci vogliono, fino a che il risultato non mi soddisfa, anche a costo di dover disfare e rifare qualche pezzo. Mi prendo anche il tempo necessario per ragionare e non fare errori nella scelta dei colori e della taglia del filo, quindi è facile che il monte ore sia un po’ gonfiato rispetto ad un impiego del tempo più ottimizzato.
L’ultima fase è stata quella del mantenimento a punti corti, una tecnica per fissare i lunghi fili lanciati del fondo: è un lavoro un po’ lungo e che affatica un po’ la vista, perchè i punti devono essere dati in modo che tendano a “scomparire” nel fondo… assieme ad essi, scompare anche la vista! Ma contemporaneamente è un lavoro rilassante, una volta che si prende il ritmo. Nella foto qui sotto, solo una parte è già stata fissata.
La voglia di vedere finalmente l’autunno libero dai mantenimenti provvisori (quei lunghi fili paralleli che tengono bloccati i fondi) era tanta, quindi ho cercato di terminare velocemente, barcamenandomi tra i vari impegni di lavoro (quello vero!) e cercando di osservare una tabella di marcia precisa su tutti i fronti.
Stamattina, togliere tutti i mantenimenti provvisori e vedere finalmente l’autunno in tutta la sua bellezza è stata una grande soddisfazione!
La cosa che ho amato di più sono state questi piccoli fiori e foglie d’oro.
Ora, avanti con il ricamo sulla primavera!