La DAD, Didattica A Distanza, è ormai entrata a far parte vita quotidiana, da un anno a questa parte, di una enorme schiera di genitori ed insegnanti, alle prese con Zoom, Meet, Teams, upload e download… uno scontro con la tecnologia che molti non pensavano di dover affrontare e che ha causato non pochi grattacapi.
Ma se per tante persone la DAD è diventata un incubo o uno spauracchio, per me è diventata una soluzione efficace al problema principale di questo periodo: l’impossibilità di fare corsi di ricamo in presenza. Le ultime lezioni al mio gruppo di allieve di Novara sono state a metà ottobre, e di comune accordo le abbiamo sospese poco prima del passaggio delle regioni al sistema di colori che regolano il livello di rischio e le chiusure conseguenti.
La prospettiva di lunghi mesi di stop alle attività è stata l’impulso decisivo per superare ogni ultima esitazione e provare ad organizzarmi per insegnare il ricamo online.
Da allora, non smetto di stupirmi di quanto sia efficace e dei risultati che si riescono ad ottenere. E soprattutto, mi sono resa conto di quanto gli appuntamenti con le lezioni online siano importanti per tutte, per me e per le partecipanti, perché sono un modo per tenere dei contatti – seppure a distanza – con altre persone con le stesse passioni, in un momento in cui non ci sono molte alternative. L’appuntamento con la lezione di ricamo, allora, serve anche da antistress: fare una attività che piace, vedere altre persone, staccare un attimo dalla routine quotidiana che – per qualcuna – è ridotta alle sole attività essenziali.
Per come sono fatta io, e per come è il mio metodo di insegnamento, ho scelto di fare solo lezioni in diretta, e non – ad esempio – videolezioni standard da seguire da sole. Ho preparato dei video di supporto alle spiegazioni, ma sono senza audio, e li uso come dimostrazione, con spiegazioni in diretta mentre – se serve – li metto in pausa, ripeto dei pezzi o li rimando dall’inizio. Parlo molto, forse troppo. Ma cerco di trasmettere, a parole, quello che ho imparato dalla mia esperienza, compresi gli errori comuni che si fanno le prime volte, oppure i miei suggerimenti – dalla mia pratica di lavoro – per un risultato migliore.
I risultati sono ottimi, e per me una grande soddisfazione. Vedere le foto dei lavori finiti, leggere nei commenti l’apprezzamento delle partecipanti, sapere di essere riuscita a trasmettere tutto quello che volevo… qualche mese fa probabilmente non ci avrei creduto.
Il ricamo in DAD ha preso tre strade, contemporaneamente.
- I workshop online di ricamo: piccoli corsi di gruppo a tema, in due o tre lezioni, per la creazione di un piccolo oggetto. Al momento ho fatto quattro diversi workshop, ed è già ora di pensare al prossimo.
- Le lezioni individuali: su appuntamento, per chi preferisce essere seguita individualmente, con i suoi tempi e in base alle sue richieste.
- I corsi online di ricamo tradizionale giapponese: anche se sarebbe meglio – soprattutto all’inizio – fare i corsi in presenza, nella pratica anche il corso online si è dimostrato funzionale. Per chi inizia, il progetto proposto per la fase 1 fatta online è un po’ semplificato rispetto a quello che che feci all’inizio del mio percorso, ma è comunque un bel progetto per il primo approccio al ricamo tradizionale giapponese.
Fino a quando proseguirà il “ricamo in DAD”? Sicuramente ancora qualche mese, poi… chissà. La speranza è ovviamente di poter riprendere i corsi in presenza, ma credo che questa potrebbe comunque essere una esperienza di cui far tesoro e trasformare in una risorsa da affiancare ai metodi di insegnamento più tradizionali, perché accanto a qualche limitazione, ha anche l’indubbio vantaggio di azzerare le distanze e di agevolare notevolmente i contatti. Tecnologia amica, in questo caso!