Mi sono resa conto di avere un po’ trascurato il sito… un po’ tanto, visto che sono mesi ormai che non pubblico nulla.
E allora approfitto dell’avvicinarsi della fine dell’anno per tirare le somme e spiegare un po’ i motivi di questo silenzio. Niente di particolarmente preoccupante, in realtà, solo un bisogno di prendere le distanze da Internet (anche la pagina Facebook ne ha pagato le conseguenze) e di concentrarmi sulle attività personali.
In autunno l’aumento dei costi della sala che solitamente utilizzavo per i corsi a Novara mi hanno spinta a sospendere le lezioni di ricamo… spero solo temporaneamente, anche se per il momento non nutro grandi speranze per l’immediato futuro.
Questo mi ha consentito di concentrarmi su un corso di inglese online, di due mesi, per dare una rinfrescata alla grammatica (meglio che non mi soffermi troppo su *quanti* anni sono trascorsi dalle scuole superiori!) e soprattutto per fare pratica di ascolto e di conversazione. Il corso mi è piaciuto a tal punto che sono in attesa di potermi iscrivere al livello successivo, per poter progredire dal mio dignitoso upper intermediate B2 ad un advanced C1.
Per quanto riguarda il ricamo giapponese, mi sono concentrata sul pezzo intitolato “Heart like the Moon“, che ha richiesto tutta la mia attenzione.
Il pino è il protagonista: è il “miracle pine” sopravvissuto allo tsunami del 2011, e diventato monumento alle vittime del disastro.
Simbolo di sopravvivenza e di speranza nonostante le difficoltà e l’oscurità del mondo, sul quale splende silenziosa la luna.
Il lavoro sugli aghi di pino è stato quello di variare i colori e dare i colpi di luce in argento per ricreare l’effetto di chiaroscuro dell’albero illuminato dalla luce lunare, mentre il tronco ha un aspetto vissuto, con i nodi e le cicatrici sulla corteccia messe in evidenza dal filo di seta che lascia trasparire una componente metallica.
Non manca più molto alla fine del ricamo: qualche riflesso sull’acqua in movimento, un accenno sul ponticello e qualche tocco leggero sull’arbusto in secondo piano, in modo da aggiungere profondità alla scena senza togliere i riflettori dal pino, che deve rimanere l’elemento principale.
Mi sono presa tutto il tempo necessario, per questo ricamo. Cercando di fare del mio meglio, fermandomi a riflettere quando ero incerta su come procedere, aspettando anche il momento giusto per farlo, quando sentivo di dover ancora scoprire quale interpretazione volevo dare ai singoli elementi del disegno.
In tutto questo, mi sono parzialmente allontanata dal “rumore” di Internet: spettatrice silenziosa e anche un po’ incostante, non ho sentito il bisogno di aggiungere la mia voce a quella che, in certi giorni, mi è sembrata quasi una gara a chi riesce a farsi sentire meglio, o forse avevo solo bisogno di un periodo di minori distrazioni.
In ogni caso, non ho abbandonato del tutto l’insegnamento: sono sempre disponibile per lezioni individuali o per piccoli gruppi presso la mia abitazione. E soprattutto proseguo – con corsi pianificati ad hoc – nell’insegnamento del ricamo tradizionale giapponese, cercando di trasmettere non solo le tecniche ma anche il valore aggiunto che ha dedicarsi a una forma di ricamo così particolare: riservare del tempo a stesse, riscoprire la concentrazione su movimenti misurati e ripetitivi, rendersi conto che la cura che mettiamo nel maneggiare la seta diventa anche cura verso noi stesse.
Non faccio programmi per l’anno nuovo… questi ultimi anni mi hanno insegnato a convivere con l’impossibilità di tenere tutto sotto controllo, e non faccio neanche promesse che non sono sicura di mantenere (come aggiornare regolarmente il sito!), ma posso anticipare che sarò presente a Creattiva Bergamo, all’inizio di marzo, con il ricamo giapponese, per chi avrà voglia di passare a salutarmi.
E prendo spunto da una pianta che cresce rigogliosa nel mio giardino, la nandina, per farvi i miei auguri di buone feste: la nandina viene piantata vicino ai templi e alle case per scacciare la sfortuna, e viene utilizzata nelle composizioni floreali che si fanno per il nuovo anno, in cui simboleggia la longevità. Mi sembra perfetta per augurare a tutti noi un pizzico di fortuna nell’anno nuovo che sta per arrivare… auguri!