Prosegue il mio diario settimanale ricamato (per chi non sapesse cosa sto facendo e perché, qui c’è la spiegazione).
La ventitreesima settimana è stata particolarmente piacevole, perché sono tornata per un paio di giorni nella mia città natale per una bella rimpatriata: l’occasione è stata la cena di classe a distanza di 30 anni dall’esame di maturità (e da brava zia ho approfittato anche di quel paio di giorni per spupazzarmi un po’ la nipotina). La cena viene organizzata ogni lustro, per cui non diventa un noioso appuntamento annuale, ma una bella opportunità di rivedere persone che sono state anche amiche tanti anni fa ma che poi i casi della vita hanno allontanato. Tanti ricordi e tante risate, non c’è bisogno di dirlo.
La cosa che mi dà da pensare, e di cui parlavo anche poco tempo fa con una amica, è come mi sembri di vivere uno scollamento tra il cervello e il corpo. Il primo non riesce ancora a capacitarsi di come il tempo (gli anni!) sia volato via, specialmente dopo la nascita dei figli, mentre il secondo intanto continua imperterrito nella sua marcia di invecchiamento. Non che questo ultimo fatto mi disturbi particolarmente, almeno per il momento, ma poi ricordo come vedevo i cinquantenni quando ero una ragazza, e di conseguenza come mi vedono gli altri oggi, e mi viene un po’ da ridere perché sono ancora nella fase dell’incredulità: ma dove sono finiti tutti questi anni spariti in un batter di ciglia?
Meno male che alla cena c’è stato Raffaele che, complice probabilmente un calo della vista dovuto all’età, mi ha salutato con un bel “Ma dai, neanche una ruga!” Che fortuna avere dei compagni di classe così!!!
In ogni caso, per ricordare questa settimana, e come siamo tutti cambiati in trent’anni, ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per attaccare lo specchietto tondo con la tecnica del ricamo shisha. Grazie al tutorial di Mary Corbet è stato facile e divertente.
Settimana 23: ricamo shisha