Eccola qui, la mia fase 10, quella che segna il completamento del ciclo base di formazione del ricamo tradizionale giapponese. Il disegno dei due ventagli di legno di cipresso, sovrapposti e riccamente decorati, rimanda ai tradizionali ventagli di legno, dipinti e decorati, del 1400-1500.
Qui un articolo sui diversi tipi di ventagli giapponesi.
Dopo aver fatto il corso alla fine di settembre 2019, mi sono posta l’ambizioso obiettivo di terminare il ricamo in tempo per il viaggio in Giappone, che era previsto per la fine di marzo 2020. Il viaggio, a causa del coronavirus, è stato posposto al prossimo anno, ma – se non altro – ha funzionato molto bene da incentivo e sono riuscita a terminare il ricamo nei tempi che mi ero prefissa.
Non che sia stata una passeggiata: complessivamente ci sono volute più di 500 ore, di conseguenza ho lavorato una media di 100 ore al mese. Davvero non poco… E’ stato un lavoro che mi ha assorbito completamente, rubando il tempo alle altre attività: addio studio della lingua giapponese, addio ricamo tradizionale italiano, ridotte al minimo le uscite e le gite ai musei… Non parliamo poi del disordine che regna nel mio “antro” in mansarda: libri di ricamo e riviste impilati ovunque, dopo la consultazione per il lavoro (quello vero, retribuito). Ora non ho più scuse: dovrò recuperare tutti gli arretrati!
Il lavoro è stato, in ogni caso, entusiasmante, ancorché faticoso, ed estremamente gratificante. Ora farò una piccola pausa, mentre riordino le idee e ragiono sui piani futuri, e tornerò a dedicarmi al ricamo europeo… sarà rilassante!
Qui una serie di particolari del ricamo, anche se le foto non rendono bene la lucentezza della seta, e come riflette in modo diverso la luce a seconda di come ci batte sopra.