Prosegue il mio diario settimanale ricamato (per chi non sapesse cosa sto facendo e perché, qui c’è la spiegazione).
Ancora una settimana tutta di corsa, ancora una volta in ritardo… Un po’ di giorni dedicati al lavoro, un pomeriggio di relax dedicato alla maglia, due giorni rubati a tutto quanto per scappare via con il marito e rilassarsi un attimo, tra una passeggiata, un buon pasto, un piccolo museo…
A dispetto del calendario, siamo arrivati a metà ottobre con temperature settembrine, senza una goccia di pioggia (da più di un mese!) e – per fortuna – ancora senza nebbie. Nel frattempo, la natura si sta comunque preparando, e le piante decidue ci stanno salutando con una esplosione di colori impareggiabile:
Adoro l’autunno! La luce è più brillante, le ombre più nette, i colori più vividi. E gli alberi? Come non rimanere incantati, con il naso all’insù, quando nel cielo turchese le foglie sembrano risplendere di luce propria, prima di lasciarsi trasportare dolcemente dal vento? Giallo, verde, arancio, rosso… come si fa a dire che l’autunno è una stagione triste?
E’ vero, arriverà anche la nebbia. Ma anch’essa, quando si diraderà sconfitta dal sole, mi regalerà paesaggi fiabeschi.
E’ vero, arriverà la pioggia. Ma senza la pioggia, non troverò il cielo anche sul marciapiede.
E per il momento, lasciatemi perdere tra i colori di queste soleggiate giornate d’autunno.
Ho cercato di ritrovarli tra le matassine di Mouliné, aprendo un cassetto dopo l’altro. Avrei voluto provare a ricamare questi rami, ma… il ritardo accumulato era già tanto.
Così ho inizialmente pensato di suddividere il quadratino in tanti quadretti, ordinatamente allineati, e di riempire ogni quadretto con un colore.
Poi, invece, ho deciso di essere un po’ più disordinata, ed ho suddiviso lo spazio in modo irregolare.
Una volta riempiti i pezzettini a punto piatto (con tre fili di Mouliné, per fare in fretta!), il risultato finale mi è piaciuto: mi ricorda un po’ i mosaici di ceramica, e i colori sono abbastanza brillanti. Qualche lato si è anche prestato abbastanza bene per scrivere il numero della settimana: l’uno si potrebbe un po’ confondere con un sette (ma non ha il trattino) ma tutto sommato questo numero un po’ cubista è ancora abbastanza leggibile.
E intanto, visto che lo spazio inizia a scarseggiare, mi sono assicurata di lasciare due quadretti adiacenti per ricamare l’anno… Ancora solo 11 settimane e questa avventura sarà terminata: incredibile come sia volato il tempo!