Conto alla rovescia per il mio diario settimanale ricamato che è quasi alla fine: sono rimasti solo 2 quadretti vuoti! (per chi non sapesse cosa sto facendo e perché, qui c’è la spiegazione).
Stanno volando via gli ultimi giorni dell’anno… le ultime spese natalizie, un po’ di lavoro, qualche passeggiata, qualche coccola in più al gatto che diventa vecchio e coccolone… Giorni sempre più corti, e abbastanza freddi… le amiche amanti dell’estate si lamentano e si chiedono cosa ci sia di bello in questa stagione. A me invece piace, dal freddo posso ripararmi, contro il caldo non ho difesa (se non il chiudermi in casa con il condizionatore). Mi piacciono le montagne innevate sospese in una leggera foschia e avvolte da una luce rosata, mi piacciono i campi luccicanti di brina, mi piace il vento che gioca con le foglie secche, e, strano a dirsi, mi piacciono – tutto sommato – anche le giornate più corte e buie.
La cosa che mi piace di più, del periodo natalizio, è appendere le lucine fuori della porta di casa, assieme a una ghirlanda verde. Hanno il timer, così si accendono da sole al tramonto e si spengono dopo la mezzanotte. E quando torno a casa, la sera, rischiarano l’ingresso, luccicando e ondeggiando lievemente al minimo soffio di vento. Con la loro calda luce gialla, mi anticipano l’accoglienza della casa.
Se non ci fosse il buio, non potrei godere della luce. Se non ci fosse il freddo, non potrei gioire dei raggi di sole che mi invitano a fare una passeggiata. Se non ci fosse l’inverno, non potrei rallegrarmi alle prime gemme verdi in primavera.
Allora, che lucine siano, in questo quadratino numero 50.
E che splendano nel buio della notte.
E che stiano lì, insieme a tutti gli altri quadratini, per ricordarmi che senza buio, non c’è luce.