L’estate è fatta per… le vacanze?
No, l’estate è fatta per studiare!
O almeno, quest’anno per me è così. Durante l’anno ci sono i corso di ricamo, il lavoro per Rakam, gli incontri al knit-café a Novara… Piccole cose, per carità, non paragonabili agli impegni di chi lavora a tempo pieno, ma che, tra una cosa e l’altra – uniti alla mia disorganizzazione – mi rendono un po’ più difficile organizzarmi per seguire corsi di aggiornamento o per dedicarmi con calma a qualche nuovo esperimento. Troppi anni, poi, che il mio tempo viene assorbito quasi totalmente dal ricamo giapponese a scapito della professione.
Quest’anno, però, sono riuscita a terminare con un buon anticipo la fase 7 del ricamo giapponese, il lavoro per Rakam è stato completato con un buon anticipo per poter essere tutti liberi in agosto, e, soprattutto, sono riuscita ad organizzarmi per partecipare ad un corso intensivo di sfilato siciliano.
A fine maggio, visto che la maestra Rosanna Garofalo è venuta vicino a Milano per tre giorni di corso, ho approfittato della vicinanza e ho colto la palla al balzo per avvicinarmi a questa tecnica che mi è sempre interessata (e che, oltretutto, ultimamente interessava anche alle mie allieve).
Dopo il corso, ho terminato l’imparaticcio iniziato e ho completato un primo lavoro. Era una prova di sfilatura a rombo, a cui poi ho aggiunto un motivo a ‘400 al centro e un giro di fiorellini con il punto Chiaramonte. Il risultato è stato gradevole e ne ho approfittato per montarlo come vassoio. Sarà un regalo, quindi per il momento non lo pubblico.
Adesso, a luglio, un altro giorno con la maestra Rosanna per chiarirmi i dubbi sulla tecnica del ‘400, con un disegno un pochino più complicato di quelli fatti finora.
L’esercizio di sfilatura è stato un po’ più impegnativo, fatto su una stoffa un po’ più sottile del lino 15 fili su cui abbiamo fatto il corso.
Le dimensioni complessive piccole, per non iniziare lavori lunghi da fare: un centrino piccino, da mettere sull’alzatina della credenza in soggiorno. Un disegno preso da un libro antico.
Ho sicuramente bisogno di tanto esercizio, per impratichirmi della tecnica e ottimizzare gli spostamenti, ma, arrangiandomi un pochino e con qualche spostamento abilmente nascosto, sono arrivata alla fine con un risultato che non sarà perfetto ma, come si dice, appaga l’occhio (almeno il mio!).
La prossima prova, probabilmente, sarà un esercizio di sfilatura e lavorazione con la tecnica del ‘500.
Ma già vagheggio anche un corso di uncinetto di Luneville… potrei fare due giorni a Milano…. perché no?